domenica 25 maggio 2008

SPC: OPERATIVA LA PIÙ GRANDE RETE TELEMATICA PUBBLICA EUROPEA

L'integrazione del patrimonio di dati e processi sarà l'elemento di innovazione percepibile dal cittadino e dal mondo produttivo
Il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione (SPC), una delle maggiori infrastrutture telematiche pubbliche a livello internazionale e la più grande in Europa, è diventato pienamente operativo dal primo novembre 2007. Con la sua nascita l’SPC sostituisce la RUPA - Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (attiva dal 1999) utilizzando 16.000 collegamenti ad alta velocità per connettere 58 domini delle amministrazioni centrali e oltre 200 amministrazioni territoriali consentendo l'integrazione delle applicazioni, flessibilità e servizi avanzati.Nel Decreto legislativo n. 42 del 28 febbraio 2005 l’SPC è definito come “l’insieme di strutture organizzative, infrastrutture tecnologiche e regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l’integrazione e la circolarità del patrimonio informativo della pubblica amministrazione, necessarie per assicurare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza e la riservatezza delle informazioni, nonché la salvaguardia e l’autonomia del patrimonio informativo di ciascuna pubblica amministrazione”. Il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione – composto da RIPA, rete nazionale multifornitore, sistemi di cooperazione applicativa e sistemi SPC territoriali - è il primo progetto Ict con una visione globale della pubblica amministrazione. L’SPC permette qualsiasi tipo di comunicazione - dati, fonia e immagini - tra le pubbliche amministrazioni centrali, con elevati standard di sicurezza. È l’infrastruttura attraverso cui sarà possibile avviare la reingegnerizzazioni dei processi, una delle condizioni per l’innovazione oltre che tecnologica anche gestionale e organizzativa della pubblica amministrazione. La cooperazione applicativa, lo scambio di comunicazioni, dati e servizi secondo modelli organizzativi e tecnologici condivisi permettono di evitare a cittadini e imprese sovrapposizioni e duplicazioni burocratiche dovute alla mancanza di dialogo tra tutte le amministrazioni, obbligo sancito dal Codice dell’Amministrazione Digitale. In questo modo la PA si presenta ai propri utenti come un unico interlocutore per offrire un servizio completo. L’SPC garantisce i vincoli di autonomia delle amministrazioni nella gestione e nella salvaguardia del patrimonio informativo e di sicurezza dell’intero sistema. Tutto questo significa servizi più efficienti, connessioni sicure e abbattimento dei costi stimabile in oltre il 50%.
L’SPC permette, inoltre, l’utilizzo di servizi innovativi come il VoIP (che si traduce nell’azzeramento dei costi del traffico telefonico sulla rete all’interno della PA), videoconferenze, trasmissioni WiFi e WiMax, posta elettronica certificata. La realizzazione dell’SPC non ha comportato alcuna spesa per investimenti da parte dello Stato, anzi ha determinato il conseguimento di notevoli risparmi e l’acquisizione di una capacità cooperativa senza precedenti tra le varie amministrazioni: “La spesa annuale per la pubblica amministrazione centrale per la propria interconnessione dati” - ha precisato il ministro Nicolais – “si è più che dimezzata, passando da 130 milioni di euro del 2005 a 54 milioni di euro attuali, ma con prestazioni incrementate”. La capacità di trasporto è infatti passata da 29,3 Gigabit/sec a 70 Gigabit/sec.
Le amministrazioni hanno acquisito risorse economiche per i servizi di sicurezza, per l’inserimento anche del VoIP (il cui utilizzo è disposto dalla Legge Finanziaria 2008) e delle telecomunicazioni wireless presenti nelle offerte di servizi SPC.
Il Sistema Pubblico di Connettività rappresenta un’innovazione non solo tecnica e amministrativa, ma anche gestionale. La realizzazione della rete nazionale è stata affidata mediante gara pubblica ai quattro principali operatori italiani di telecomunicazione - Fastweb e EDS, BT-Italia, Wind e Telecom Italia – con l’accettazione di allineamento dei prezzi unitari offerti per i singoli servizi. Tali imprese hanno costituito nel luglio 2006 la Società consortile per la realizzazione della Qualified eXchange Network (QXN), infrastruttura che interconnette le reti delle stesse società per erogare i servizi SPC a tutte le amministrazioni pubbliche italiane.
“Varato il sistema nazionale, ora comincia la seconda fase che comporta la trasformazione dell’SPC in una “rete federale” per la sua estensione compatibile con le reti di telecomunicazioni delle amministrazioni delle Regioni, Province, i Comuni, Comunità Montane e gli altri enti locali, mettendo in contatto tutte le amministrazioni pubbliche del Paese e permettendo, pertanto, di realizzare una completa cooperazione applicativa nello scambio di dati, di cui a beneficiarne saranno soprattutto cittadini ed imprese”, ha ricordato la sen. Magnolfi.
Alla realizzazione di SPC hanno collaborato con il Cnipa anche parecchi operatori che hanno dato il loro apporto tecnologico e di esperienza. Ad esempio, si è realizzata la sinergia da parte dei più importanti punti di scambio del traffico Internet in Italia, il MIX di Milano ed il NAMEX di Roma, che ospitano nelle proprie sedi gli snodi del traffico SPC fra gli operatori e che rendono semplice lo scambio dei dati fra la Pubblica Amministrazione ed Internet. È stato inoltre realizzato un Centro di supervisione, gestito da IBM e Sirti, a garanzia superpartes della qualità dei servizi forniti e per il coordinamento dei sistemi di sicurezza. Nasce, infatti, per la prima volta al mondo, una community estesa della sicurezza Ict della Pubblica Amministrazione. Ogni amministrazione ha costituito, infatti, al proprio interno un’unità locale di sicurezza che interviene nelle fasi di prevenzione e gestione degli incidenti. È questo il primo caso di un sistema pubblico che, sin dal suo avvio, dà priorità assoluta alla sicurezza informatica per tutelare cittadini ed imprese con strumenti specifici ed un’organizzazione dedicata.
A regime si realizza, inoltre, il primo sistema di governo nazionale che realmente integra dati e fonia sulle reti di telecomunicazione con notevoli risparmi e con i vantaggi di un’integrazione dei servizi: oltre 1 milione di telefoni e più di 550 mila personal computer dell’Amministrazione centrale che useranno le stesse infrastrutture ottimizzate.
La realizzazione dell’SPC costituisce un grande salto in avanti nella fornitura di servizi a cittadini e imprese in termini di efficacia, trasparenza e qualità delle informazioni. La sua innovativa architettura tecnico - organizzativa determinerà il modo di fare informatica nella PA per gli anni a venire, con il coinvolgimento e l’adesione di tutte le PA centrali e locali nell’ambito di una “visione condivisa” delle soluzioni.
Alessandro Staiti
ATTIVA ANCHE LA RIPA
È attiva anche l’estensione all’estero dell’SPC, la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione italiana (RIPA) che collega 450 sedi della Pubblica amministrazione italiana in oltre 120 paesi stranieri, con le stesse modalità di efficienza, protezione e sicurezza. Grazie allo scambio di dati e comunicazioni ambasciate e consolati possono già rilasciare, tra l’altro, il passaporto elettronico.
Fonte: innovazione.cnipa.gov.it